Alcuni giorni fa vi ho parlato della situazione riguardante X.Org Server. Situazione che non è affatto rosea perché l’ultima release (v1.20) è stata rilasciata da oltre due anni e nessuno sta attualmente lavorando sulla nuova versione. Forte preoccupazione è stata espressa da Daniel Vetter, di Intel, che si trova in difficoltà a introdurre nuove funzionalità per un software in abandonware.
Nelle scorse ore è intervenuto, attraverso il suo blog, anche il project owner di X.Org: Adam Jackson di Red Hat. Jackson ha di fatto confermato che il progetto è in abbandono.
Il progetto X.Org chiude i battenti?
X è un progetto nato 33 anni fa grazie a Ribert Scheifler del MIT e manutenuto da Jackson da oltre 15 anni. Nasce come successore del windowing system W sviluppato a Stanford.
X funziona dannatamente bene per quello che è, peccato sia profondamente imperfetto. Non è un peccato dirlo, ha 33 anni: auguro a tutti i progetti software di funzionare così bene per un periodo così lungo.
Oltre ai problemi di sicurezza che lo affliggono molte sue funzioni sono state pian piano incorporate in alcune librerie del kernel (KMS, evdev, mesa, fontconfig, freetype, cairo, Qt, etc). Ormai non è altro che un layer tra compositor e app e tra compositor e hardware. Il futuro si chiama Wayland, però X resiste ed è ancora di default su molte distribuzioni, incluso Ubuntu.
Le preoccupazioni di Vetter riguardano principalmente i driver video. Jackson ha comunque voluto precisare che X non è solo xfree86.
Molti progetti che girano attorno a X.org hanno ancora un valore e meritano di essere sviluppati: Xwayland, Xwin, Xephyr, Xvnc, Xvfb, etc.
La speranza è che tutti gli sforzi si concentrino ora su Wayland per risolvere i problemi di stabilità e di compatibilità (soprattutto con le schede Nvidia).
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